"Bullismo parola abusata. I casi difficili vanno aiutati"

20 giu 2025

Studenti che vanno a scuola (. foto di repertorio
"Chiedere l’esclusione di alcuni alunni dalla classe è un’invasione di campo. E’ vero che alcuni genitori sono venuti a prospettarmi la situazione e raccontarmi i problemi e i disagi, ma un conto è ascoltare, un altro dare seguito e accogliere le richieste delle famiglie. La scuola pubblica è inclusione, anche nei confronti di chi sbaglia". Questa la tesi del dirigente scolastico dopo la denuncia degli episodi di bullismo che si sono verificati durante l’anno scolastico appena concluso in una scuola secondaria di primo grado del Medio Ferrarese. La scuola non intende dare seguito alla protesta dei genitori, che avevano ventilato anche l’ipotesi presentare una denuncia ai carabinieri nei confronti dell’istituzione scolastica. Denuncia peraltro non ancora presentata. Il dirigente scolastico prova a sopire e ridimensionare l’accaduto: "E’ una versione distorta. Bullismo è una parola abusata. Il problema di fondo è la visione delle famiglie. A volte quando ci sono dei compagni di classe dei loro figli che non vanno bene si danno da fare per cacciarli, invece serve trovare un compromesso. Evidentemente le famiglie si aspettavano che alcuni alunni non fossero ammessi all’anno successivo. Invece quando ci sono dei casi difficili si ragiona con la scuola". Che provvedimenti intendete prendere per gestire il problema? "La scuola ha gestito il problema anche durante l’anno. Abbiamo fatto tutto quello che era possibile: un conto è ascoltare le richieste delle famiglie, un altro è allontanare delle persone. Ripeto: la scuola pubblica è inclusione". I genitori si erano rivolti anche al sindaco, che a nostra domanda si è limitato a dire che "Abbiamo fatto una iniziativa sulla devianza giovanile martedì. Molto bello".
Franco Vanini
İl Resto Del Carlino